Vitozza: la casa è il bosco–by Josie


Esisteva un tempo in cui le vie di comunicazione non erano veloci nastri di asfalto, ma passaggi protetti, scavati dalla mano dell’uomo.
Quanti colpi nel tufo, quanto sudore. Siamo nelle Vie Cave, nella zona della bassa Toscana.

Esisteva un tempo in cui la Natura non era qualcosa di lontano dalla vita di tutti i giorni, da raggiungere nei week end per riprendere fiato.
La Natura era la Casa.

Vitozza non era un vero e proprio borgo, erano caverne scavate nel bosco. Il terreno tufaceo agevolava le mani dell’uomo.

Non si pensi alla preistoria, queste erano ancora abitazioni nel XVIII secolo. Le imboccature erano chiuse con altri materiali che oggi non ci sono più, restituendo più netta l’immagine della caverna.

Alcune erano su più livelli, con delle piccole aperture di collegamento. All’interno tracce di focolari, le zone dove si conservavano le granaglie.


A Vitozza vi sono numerose caverne, le une vicine alle altre. Ai piedi del piccolo altipiano rivestito dal bosco scorre ancora un corso d’acqua. Erano strutturate come una sorta di condominio orizzontale, nella parte superiore gli alberi lasciano spazio a quelli che ora sono prati aperti, una volta probabilmente erano coltivati ad orto.

Vi sono resti di due rocche e di una chiesa.

Sarebbe piaciuto a Thoreau, questo posto.
“Quando ho bisogno di ricreare me stesso, vado in cerca della foresta. Qui risiede la forza, la quintessenza della Natura”
Quando abbiamo perso la capacità di vivere in equilibrio con la nostra madre Terra?
Camminare in quel luogo dà una sensazione ancestrale.
Qui ci sono già stata. Qui voglio tornare.

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